MODELLO STRUTTURALE

BIOLOGISMO  E  PSICOANALISI

 

La psicologia moderna è nata in polemica con la psicologia del soggetto, cioè una

psicologia che intende ignorare il tema del Io, una psicologia dell’oggetto senza

soggetto. Una tale psicologia può essere considerata una psicofisiologia, una psicologia fisiologica dell’adattamento dell’organismo all’ ambiente esterno  e quindi, ha un interesse per la biologia e per la fisiologia. Una psicologia che voglia escludere il soggetto dalla analisi, adottando lo stesso metodo delle scienze naturali, che si dichiara psicologia scientifica, rischia di ridurre la psicologia a naturalismo.

Una psicologia invece che si occupa della personalità, fondata sul principio del soggetto, è quella psicologia che si può denominare integrazionistica e che è sfociata nel pensiero psicoanalitico, anche se il pensiero psicoanalitico ha voluto cercare il suo fondamento scientifico sul piano delle scienze naturali, secondo una inziale indicazione di Freud, senza che, peraltro, dopo circa 150 anni dalla sua fondazione, questa impostazione sia stata in grado di fornire alcun esito positivo. Ritenere che la psicoanalisi possa ridursi ad un fatto biologico, come sarebbe stato nelle intenzioni di Freud, avrebbe voluto dire che la psicoanalisi deve cancellarsi in favore di una fisiologia della psiche. Questa vicenda epistemologica della psicoanalisi è la più esemplare dimostrazione di come, prescindendo dal soggetto, dal rapporto di soggetto oggetto, non si può avere psicoanalisi. Infatti la sua fondazione scientifica si trova in una dimensione diversa da quella psichica e rischia il proprio annullamento in favore della neurofisiologia. L’epistemologia della psicoanalisi è differente da un epistemologia del cervello e della sua neurofisiologia e neurochimica. Nozioni di funzionalismo, schemi  e modelli sinaptici, di carattere fisico, neurochimico, oppure anatomico, di tipo riduzionistico, positivistico, secondo uno schema di causa effetto lineare, porta l’indagine e le sue deduzioni su  piani epistemologici e di linguaggio completamente differenti .La spiegazione del comportamento  mediante questi modelli, identificano un sistema di adattamento che è già presente in natura, e non, rende conto, della complessità della risposta soggettiva ,della variabilità delle esperienze interiori individuali, del principio della riflessione e dell’autoriflessione di ciascun soggetto, della peculiarità di un’ esperienza individuale. Se si esclude ogni forma di meccanicismo, secondo un naturalismo riduzionistico, rimane aperta  la questione del rapporto fra psicoanalisi e scienza: per lungo tempo si è creduto che scienza volesse dire impostazione biologistica e naturalistica. Secondo alcuni la psicologia naturalistica sarebbe l’unica ad essere scientifica, ma in realtà questa rivendicazione nasce da un equivoco epistemologico , o meglio da un analfabetismo epistemologico, perché dire che la psicologia è scientifica solo se si applica il metodo naturalistico è molto equivoco  perché il metodo naturalistico è del tutto pertinente per le scienze fisiche, per le scienze chimiche, per le scienze biologiche, ma non è per niente adeguato alla conoscenza psicologica interiore. Conoscenza psicologica di un’esperienza psicologica è un’esperienza soggettiva che può essere del tutto al di fuori di logiche razionali, materia diametralmente opposta  e profondamente differente rispetto alla possibilità di usare una metodologia del campo naturalistico.

Infatti tale problematica si fonda sull’esperienza interiore del soggetto, sulla sua capacità di riflessione, sui suoi vissuti personali ed emotivi, su dinamiche inconsce tutte queste, caratteristiche che vanno oltre di gran lunga, al mero funzionalismo sinaptico e cerebrale. I fondamenti di queste esperienze interiori sono diverse sia da un punto di vista ontologico sia epistemologico. Aspetti che necessitano approcci più complessi e integrati.

Un’integrazione che comporta un dualismo perché una cosa è l’esperienza in relazione all’oggetto, un’altra cosa è l’esperienza che si sperimenta in relazione alla propria individualità. Per l’analisi dell’esperienza della nostra interiorità – soggettività ai dovrà trovare un principio a metodologico, perché al di fuori della nostra individualità e della nostra antitesi originaria di soggetto- oggetto non è possibile poter valutare nè l’autentica soggettività nè l’autentica interiorità.

Soggettività e ed esperienza interiore si oppongono al modello funzionalistico, biologistico, riduzionistico, che sotto l’egida e la spinta delle multinazionali del farmaco sono diventati modelli imperanti. In campo dei disagi psicologici assistiamo ad un dominio quasi incontrastato del biologismo.

Nella cultura occidentale, sotto la forte spinta dagli USA, la psicologia è stata colonizzata dagli interessi del naturalismo e delle logiche di mercato. Con i finanziamenti dei magnati della finanza, che hanno le loro attività sul piano della neurofarmacologia, l’ambito psicologico è stato praticamente invaso, dai ricercatori della psicologia animale e della psicologia di tipo naturalistico. Vi è una netta e soverchiante predominanza degli orientamenti di carattere biologistico in psicologia, collegata con gli interessi della grande industria delle multinazionali della farmacologia, le quali dominano, senza nessun limite al loro potere, in tutti i campi, a cominciare proprio dal campo politico, spinti da nessun altro interesse, che non sia quello del profitto immediato che passa sopra qualsiasi considerazione sia etica ma  anche scientifica.

Il sostenere delle tesi che siano in contrasto con il naturalismo attualmente dominante nel campo della psicologia, necessita di una certa consapevolezza epistemologica ed un recupero di quegli aspetti sovversivi che la psicoanalisi dovrebbe avere come sua cifra più caratteristica. Caratteristiche che sembrano mancare ambedue a quelle tesi psicoanalitiche che tendono ad allinearsi ai modelli delle neuroscienze, parlando addirittura di neuro fenomenologia, confondendo la neurologia e i suoi metodi, con i metodi necessarie per un’esplorazione della soggettività che deborda dal percorso logico. Altrimenti significa annullare la peculiarità della psicoanalisi- psicoterapia e sostituirla con una neuro farmacologia, smarrendo concetti come soggetto, intersoggettività o causalità psichica (leggi inconscio).

Infine voler imbrigliare il pensiero psicoanalitico. nell’ambito del naturalismo, oltre che voler ridurre la stessa fenomenologia della soggettività ad un naturalismo biologistico, dimostra la presenza di un certo analfabetismo epistemologico, peraltro abbastanza diffuso, che molto semplicisticamente vorrebbe riportare le formule concettuali tipiche della esperienza psichica e della personalità a delle dimensioni di carattere  neurologistico e ridurre la coscienza, a un sistema di neuroni specchio.