LO STATO MENTALE FASCISTA

Lo stato mentale fascista

“Il nostro programma è semplice “scriveva Benito Mussolini nel 1932.

Questo era il programma di uno stato fascista, ma quello che interessa qui, è se vi è uno stato mentale individuale che è sottoposto ad una teoria fascista, che caratterizza un certo tipo di persona, che è il contrario di una mentalità, che contempla la complessità della vita e che necessita di una serie infinita di compromessi tra le varie parti del Sé. W. Reich ed Hanna Arendt, sostenevano che c’è un fascista in ognuno di noi e che è un profilo psichico chiaramente identificabile. I fascisti non sono pazzi.

In ognuno di noi vi è una forte tendenza fascista, come processo nevrotico e a volte psicotico in un Sé apparentemente normale. E’possibile essere un liberale che crede nella democrazia eppure poter sviluppare uno stato mentale fascista. Lo stato mentale di una persona, composto di parti diverse del Sé, parti normalmente funzionanti della mente, e di diversi Sé, può essere rappresentato con la metafora dell’ordine parlamentare, in cui istinti, ricordi, vissuti, esigenze, angosce, trovano una rappresentazione nella psiche in modo da poter essere elaborati mentalmente. Ma quando la mente del soggetto è pressata da una pulsione particolarmente intensa come ad esempio, avidità, invidia, angosce, questo mondo interiore può perdere la sua funzione parlamentare ed evolvere in un ordine interiore meno rappresentativo che non tenga conto della sua complessità. Allora prevale la funzione proiettiva delle varie parti del Sé, lasciando la mente deprivata delle sue parti costituenti rappresentative. Vengono ad essere eliminate dal Sé, varie funzioni come l’umanità, l’empatia, la capacità di riparazione, il conflitto ecc. Queste parti vengono uccise, da altre parti più crudeli, che veicolano un senso di superiorità e di auto ammirazione. Queste parti predominanti sostengono la certezza mediante un meccanismo mentale specifico, eliminando l’opposizione, sostenuto da un’ideologia, che è il nucleo dello stato mentale fascista, che potremmo chiamare credenza o convinzione profonda: una fede. Chi è affetto da una ideologia è convinto di possedere una verità segreta che spiega tutti i fenomeni, partendo da una logica che ordina i fatti e che sostiene l’assioma ideologico, compattando gli eventi della vita in un’unica spiegazione. Per far questo, la mente deve eliminare ogni dubbio, non devono esserci dubbi o contraddizioni: il dubbio, l’incertezza, le domande, le opinioni opposte, equivalgono a debolezza e devono essere espulse dalla mente per poter conservare la certezza ideologica. La mente cessa di essere complessa, raggiungendo una semplicità che è tenuta insieme dall’ideologia. Gli slogan, le massime ideologiche, i giuramenti, l’identificazione con delle icone concrete, come, bandiere e vari altri simboli, riempiono il vuoto che era occupato dalla polisemia dell’ordine simbolico. Le varie parti del Sé, quando mantenevano l’ordine democratico, potevano entrare in conflitto fra di loro, per il quale c’era bisogno di una mediazione riflessiva, libera di trovare soluzioni aperte, mentre ora l’ideologia congela questo processo, semplificando l’ordine simbolico: l’uccisone della polisemia dell’ordine simbolico è la prima violenza che parti della mente fanno su altre parti della stessa, esiliando i punti di vista discordanti. Da qui derivano: semplificazione, certezze, decisionismo, crudeltà, dis-umanità come conseguenze logiche. Vi è una sorta di perversione delle strutture mentali, in cui sono state eliminate tutte le opposizioni interne. Questa violenza semplificante dell’ideologia che non ammette opposizione, alla lunga crea pure un vuoto morale, che per essere contenuto necessita di trovare una vittima, un nemico, trasformando la persona umana in una entità eliminabile, perché ostacolo alla realizzazione della certezza ideologica, fino ad arrivare ad uno stato mentale di una megalomania delirante. Questo stato mentale esige di essere puri, incontaminati, costringendo la mente ad evacuare tutto quello che è sgradevole, contraddittorio, problematico, caratteristiche ritenute al pari di una malattia o addirittura come un cancro da estirpare.

Alla base dello stato mentale fascista, vi sono angosce o esigenze psichiche molto forti, che spingono la mente del soggetto alla ricerca della certezza che diventa la dinamica. che determina la costruzione della mente fascista. Una mente svuotata di qualsiasi opposizione in una visione della vita, del mondo e dell’altro di tipo bianco-nero, giusto-ingiusto, bene-male, senza alcuna sfumatura cromatica.