Note di fondamenti di epistemologia

 

Manifesto del soggetto della scienza:G.Bachelard

L’epistemologia si occupa di un’elaborazione del metodo per l’analisi dei presupposti della conoscenza (scientifica).

Di una teoria è necessario differenziare il problema dei suoi fondamenti dal problema della validità, vale a dire la critica del suo punto di origine e la valutazione del suo potere esplicativo

Principi generale:

1.Il filosofo deve essere contemporaneo alla scienza del proprio tempo

2.Sia l’empirismo che il razionalismo idealistico non possono rendere conto dell’effettiva pratica scientifica

3.La scienza è storica

4.Il significato e il linguaggio scientifico: il significato delle parole coincide con il referente e la scienza svela le caratteristiche reali dell’oggetto: il linguaggio scientifico non produce significati nuovi ma chiarisce i significati esistenti nel linguaggio comune, in cui lo stesso significante si riferisce a molteplici significati.

5.Vi è un realismo ingenuo e un realismo scientifico

 

Il termine “realtà” e i suoi derivati sono termini ambigui e dai molteplici significati. Avere consapevolezza della polisemia di questi termini aiuta ad assumere delle distinzioni ad esempio fra realismo ingenuo, immediato e realismo costruito o scientifico.

Realismo ingenuo significa l’atteggiamento per cui la conoscenza autentica o esatta significa svelare un dato naturale, immobile , esistente da sempre di fronte a noi. Questo avviene sia attraverso la percezione o l’osservazione, mediante le quali noi possiamo conoscere veramente l’oggetto reale.(nitido, sicuro, costante, chiaro).Popper definisce il realismo ingenuo  come :”the mistaken theory that we acquire knowledge about the world by opening our eyes and looking at it,or,more generally,by observation” . G.Bachelard afferma che “ l’impressione concreta primitiva è in effetti una prigione “La presenza della parola reale è sempre un segnale di pericolo d’una confusione di pensiero. Determinare un carattere oggettivo non vuole dire mettere le mani su qualche cosa di assoluto, vuol dire dare le prove che si applica correttamente un metodo di oggettivazione. Si deve parlare dunque non di un’oggettivazione del reale ma di un’oggettivazione di un pensiero alla ricerca del reale. In altre parole per il realismo scientifico non è possibile distinguere tra una realtà e la teoria con la quale se ne parla, tra il linguaggio delle cose osservabili e il linguaggio teorico: Popper afferma che “l’osservazione è sempre un’osservazione alla luce di teorie soltanto il pregiudizio può farci pensare che possa esistere un linguaggio dei fenomeni, privo di teorie e distinguibile da un linguaggio” teorico”. Noi teorizziamo continuamente anche quando facciamo la più banale delle asserzioni. La credenza che possiamo partire dalle pure osservazioni senza niente di simile ad una teoria è assurda…”

Non solo ma quanto più si crede di essere in contatto diretto con le cose stesse e di potere fare a meno di teorie astratte, tanto più si rimane intrappolati nel sistema semantico della lingua che quotidianamente usiamo:.

Il realismo ingenuo è verbalismo non controllato. Le osservazioni sono interpretazioni alla luce di teorie, ecco dunque la necessità di assumere un atteggiamento critico verso le nostre teorie, affinchè si possa differenziare un linguaggio scientifico  da un linguaggio non- scientifico.

L’osservazione e l’esperienza possono e debbono limitare l’ambito delle credenze scientifiche ammissibili, ma da sole non sono in grado di costruire una teoria scientifica. Infatti nuovi mezzi linguistici sono in grado non soltanto di permetterci di descrivere nuove specie di fatti, ma in qualche modo ne creano addirittura di nuovi :Essere reale in senso scientifico significa essere un elemento del sistema.

 

La città scientifica

Il soggetto delle teorie scientifiche non può essere il singolo ma la comunità scientifica a cui si appartiene, la collettività degli scienziati che lavorano su quella particolare teoria: la città-officina. I concetti di città scientifica e di studio sui libri,sono per Gaston Bachelard i fondamenti della costituzione del soggetto della scienza. Inoltre sostiene ”bisogna aderire risolutamente alla scienza del nostro tempo, bisogna innanzitutto, leggere libri, molti libri difficili e istallarsi a poco a poco nella prospettiva delle difficoltà, si trovano qui le cose da fare”.

Il soggetto della scienza in questo modo percepisce l’importanza del carattere intersoggettivo della ricerca, dell’importanza dell’atteggiamento critico, di produrre argomentazioni critiche, ecc. Il soggetto della scienza parte dalle proprie teorie, o da altre teorie di cui dimostra la inadeguatezza esplicativa o la falsità, e costruisce un’altra teoria  mostrando la debolezza esplicativa di quella precedente. Accedere allo spirito scientifico significa spiritualmente ringiovanire vuole dire accettare una brusca mutazione che va a contraddire il passato.

Come si passa dalla osservazione ad una teoria?

Per Popper addottando dapprima una teoria e sottoponendola a controllo, applicando il metodo critico. Una teoria scientifica si distingue da una non-scientifica da alcuni aspetti:

a.la teoria scientifica viene costruita per risolvere determinati problemi:.La conoscenza volgare ha sempre più risposte che domande, in genere ha una risposta per tutto.

b.Lo spirito scientifico non ha opinioni su quello che non conosce, ma si alimenta dal porre problemi, in quanto la conoscenza è una risposta ad una domanda.

c.E’ necessaria una rottura epistemologica fra la conoscenza comune e il suo linguaggio o spirito pre-scientifico e la conoscenza scientifica o spirito scientifico. d.L’empirismo è la filosofia tipica della conoscenza comune.

e.La teoria scientifica è sempre provvisoria e falsificabile ed esposta al pubblico, cosa che la mette a rischio di confutazioni. Ma il metodo scientifico è un metodo che si mette a rischio, in quanto ha la capacità di imparare dagli errori che sono intrinseci al metodo scientifico.

Questo è il significato del concetto di rottura epistemologica: rompere con lo spirito pre-scientifico ,costruire una nuova soggettività, mediante una rottura epistemologica con i pregiudizi provenienti dal passato.

“La conoscenza è un’evoluzione dello spirito che accetta variazioni riguardo l’unità e la perennità degli effetti dell’Io penso. Una conoscenza aperta che si fonda lavorando su ciò che non si conosce, cercando nel reale ciò che contraddice conoscenze anteriori, valorizzando l’esperienza nuova rispetto alla vecchia, in uno spirito che sa dialettizzare i propri principi, arricchire il proprio corpus di spiegazioni senza incorrere nell’ atteggiamento di possedere un corpus di spiegazioni buono a spiegare tutto.”(Philosphie,pagg-9-10).

La novità delle scienze contemporanee è il ritenere che esse si trovano sempre davanti :messaggi da un mondo sconosciuto.

La scienza del secolo scorso, era una scienza del nostro mondo, dell’esperienza quotidiana, della nostra realtà, osservava i nostri fenomeni, per cui misurare, contare, diffidare dell’astratto, delle costruzioni teoriche, e si fidava del concreto, dei fatti percepibili mediante l’esperienza.

La fisica contemporanea ci arreca messaggi come geroglifici, accetta aspetti complementari e dissonanti, sconvolge i principi realisti; l’infinitamente piccolo perde le sue proprietà sostanziali. Andando verso le regioni più profonde della fisica infinitesimale, il reale si disindividualizza fisicamente, l’esperienza si organizza razionalmente ,mediante teorie, costruzioni matematiche di ipotesi. Che anche quando l’esperienza non confermasse il dato si cerca di cambiare la teoria non di invalidarla. Le scienze fisico-chimiche sono epistemologicamente campi di pensiero che rompono nettamente con le conoscenze comuni. Il reale scientifico, apre un campo epistemologico nuovo, che dipende dalle determinazioni indirette: l’elettricità e gli atomi sono nascosti. Il concetto di esperienza si muta radicalmente: l’esperienza personale è solo una visione personale del mondo, che non ha alcuna valore generale se non quello di scoprire ingenuamente il senso dell’universo. Al contrario l’atteggiamento scientifico si definisce come progressione del sapere, in contrapposizione all’ignoranza.

Che cosa è allora, espressa in stile moderno lo spirito scientifico? Sarà una fenomenologia dell’uomo studioso, l’uomo teso nel suo studio, nel dramma del suo studio quotidiano, nel suo sforzo e di ricerca, ponendosi al centro di un perenne conflitto di metodi che è il carattere più manifesto e tonico della cultura scientifica contemporanea”.(pag 15 ibidem)

Questa tensione teorica si fonda poi su di un concetto di limite della conoscenza.

L’impossibilità di trionfare sulla morte, di conoscere l’essenza della vita, l’essenza dello spirito, della materia. Si deve rinunciare a conoscere le cose in sé, la conoscenza ontologica. L’impossibilità non è affatto sinonimo di limitazione del pensiero e della ricerca: la conoscenza non scientifica intralcia la conoscenza scientifica, il pensiero scientifico è un metodo di analisi e di riflessione.

Quando la terra ha iniziato a girare per l’umanità? Quando se ne è accettato l’idea che contraddiceva l’esperienza comune. Così come il concetto di simultaneità di due eventi è differente dalla fisica al senso comune: il reale per il senso comune è l’oggettività, la tendenza a credere che l’oggettività significhi scoprire la vera natura del mondo reale, nel tempo e nello spazio. L’empirismo è una dolce pigrizia mentale, che considera il pensiero una specie di causa occasionale dell’esperienza,(spirito prescientifico).Basti pensare a come si esperimenta l’elettricità , il magnetismo, la fisica atomica. Così è pure per la formulazione della luce, con due versioni, una corpuscolare ed una ondulatoria vere ambedue, associate al concetto di indeterminazione, vale a dire l’impossibilità di determinare la velocità e la posizione di un elettrone nello stesso istante.

Vi è una grande differenza di atteggiamento mentale il soggetto che produce pensiero scientifico e colui che spiega le scienze. La spiegazione deve scendere ad una terminologia, ad una conoscenza comune, semplificata.

IL SOGGETTO DELLA CONOSCENZA, e soggetto della città scientifica : totale riforma soggettiva.

Il soggetto della città scientifica presenta:

  1. Una mentalità astratta e concreta
  2. Si scambia informazioni
  3. La prospettiva teorica pone il fatto osservato al suo giusto posto
  4. I risultati non sono essenziali per la ricerca
  5. Razionalità senza esperienza è vuota, esperienza senza teoria è sconnessa: ambedue sono essenziali, altrimenti si entra in un idealismo o realismo ingenui.
  6. Lo spirito scientifico amplia gli schemi della conoscenza, è sempre al limite dell’ignoto: il metodo scientifico si attiva sulla frontiera del sapere, è un procedimento di indagine, uno stratagemma alla frontiera del sapere, senza certezze pre – stabilite.
  7. La spinta alla conoscenza sorge dall’ignoranza, per cui la spinta alla conoscenza è nemica dello spirito non scientifico
  8. Assumere il pensiero scientifico necessita di una conversione e una trasformazione dei principi della conoscenza
  9. Modifica della nozione di oggettività

10.Il punto di partenza del pensiero scientifico è un problema,(oggetto da conoscere)verso il quale si indaga,  con un metodo, e non ci si accontenta di una spiegazione empirica.

  1. Lo spirito scientifico deve diventare la struttura portante di una cultura generale moderna
  2. Non sono i risultati ,né l’oggetto della ricerca ma il metodo che crea uno spirito scientifico.

 

 

OSTACOLI EPISTEMOLOGICI

1.Il concetto di reale

2.Le opinioni comuni

3.Non saper porre problemi più che avere risposte

4.Non criticare la teoria e le sue variabili

5.l’esperienza come fonte di conoscenza

6.L’animismo, la parola vita : il concetto di fluido elettrico, energia, ecc ,la prevalenza della libido.

7.Le trappole del linguaggio